giovedì 19 ottobre 2017

Storie di fattorie nel deserto, di grandi mandolini e di sorprendenti liutai

Oggi vi vogliamo solo raccontare una storia, un sogno o una favola. La storia di un uomo che insegnava alle elementari negli anni ’70 e poi lasciò il lavoro per inseguire un sogno e insieme a sua moglie, nel bel mezzo di un deserto, costruì pezzo per pezzo una favola.
Lui si chiama Bill Bussmann è oggi è noto negli ambienti musicali principalmente per i suoi mandolini, ma all’inizio degli anni ’70 ha conosciuto quella che è poi divenuta sua moglie Susie mentre entrambi erano all’università. Dopo la laurea, per entrambi in antropologia, il nostro Bill ha cominciato ad insegnare alle elementari.
Nella riserva Apache di San Carlos, Arizona.
Passano alcuni anni e i nostri eroi decidono di lasciare la affollata vita cittadina di San Carlos, che ha oltre 3.000 abitanti, per trasferirsi in un posto più tranquillo e riservato dove dedicarsi alla propria passione, l’agricoltura.
Susie e Bill si trasferiscono quindi in un bell’appezzamento di terra facile facile da coltivare.
Nel deserto.





La nuova residenza dei Bussmann è quindi Hillsboro, Nuovo Messico, Contea di Sierra.
La cittadina, seppur tranquilla, non ospita però i Bussmann nell’evidentemente troppo affollato centro urbano, Hillsboro ha infatti 124 residenti, una sola strada asfaltata, che è poi il tratto della Statale 152 che l’attraversa, un ufficio postale ed un General store di quelli già visti in mille film.
I Bussmann hanno infatti optato per una sistemazione al di fuori della rutilante vita notturna e hanno costruito un piccolo rifugio sulle sponde dell’Animas Creek, l’autore dell’intervista grazie alla quale abbiamo scoperto questa storia, Ollie Reed Jr. dell’Albuquerque Journal, spiega sommariamente le indicazioni per arrivare dal vecchio Bill una volta usciti dall’autostrada ad Hillsboro tra strade sterrate da indovinare tra due specifiche pietre miliari, tornanti sul bordo di un canyon e grossi tronchi coperti di cassette delle lettere. La spiegazione la trovate sul sito dell’Albuquerque Journal, mentre io a questo punto potrei continuare raccontandovi di come la capitale della Contea di Sierra, che una volta si chiamava Hot Springs, ha cambiato il proprio nome in Truth or consequences raccogliendo la sfida di una celebre trasmissione radiofonica degli anni ’50.
Però a che punto entrano in gioco i mandolini??
Secondo una scherzosa intervista il nostro eroe si sarebbe messo a far mandolini non per una vera e propria vocazione ma solo perché non era riuscito “a trovare lavoro come assaggiatore di cioccolato o oggetto sessuale” la questione è però che il risultato è notevole. Il nostro Bill non solo fa mandolini ma fa dei signori mandolini.
A volte si lascia sopraffare dallo spirito ludico creativo che contraddistingue il personaggio e crea quella che ama definire la “weird stuff”, la roba strana.
E date quindi il vostro benvenuto a mandolini a forma di fetta di anguria, in una celebre foto, ad esempio, Bill assaggia il mandococomero. Oppure omaggia la Svizzera e crea un mandolino a forma di fetta di emmental ( come si chiamerà Emmandol?).
Il mio preferito, in quanto amante dei giochi di parole, è però un basso a forma di grossa spigola, o era un branzino? Il pesciolone in inglese viene infatti chiamato Bass e quindi il basso a forma di spigola è un bass-bass e non mi dite nulla ma sappiate che qui ci si diverte con poco.
Insomma passate a fare una visita a questo giovanottone simpatico che nel mezzo del deserto crea fantastici mandolini, mandole e altri strumenti a corde.
E portategli i miei saluti più affettuosi.




 Un po' di link per studiare il personaggio:


Il motto del nostro Bill è : 'Cheap, and built to stay that way!', anche se poi i mandolini Old Wave, è questo il marchio del nostro, non sono regalati. Questo il catalogo.

L'intervista su Desert Exposure

L'intervista sull'Albuquerque Journal




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